L'opera prende il nome dal Vasari anche se in realtà è stata progettata dall'architetto fiorentino Raffaele Pagni. A Vasari si deve invece il primo studio di fattibilità.
Gli Archi sono la parte visibile dell'opera, in gran parte sotterranea, che parte dalla valle di Cognaia, vicino a Poti, e servono a superare l'avvallamento prima del colle di San Donato.
L'acquedotto, recentemente restaurato, alimenta la fontana di Piazza Grande.